I cinghiali devastano i rari “bisi” di Baone

 

Compromesse le nuove semine del prezioso prodotto. La Regione cerca una via per i risarcimenti

BAONE. Le perle verdi di Baone sono a rischio. C’è grande preoccupazione tra i produttori dei “bisi” di Baone: i cinghiali, puntualmente, sono ritornati sulle nuove semine autunnali di piselli. Devastandole e compromettendone la fioritura. Sono numerosi le aziende e i coltivatori che in questi giorni si stanno lamentando dei danni subiti dai cinghiali. Danni sui piselli appena seminati e nella maggior parte già germinati. «È un danno incontrollato per il quale, in molti casi, a nulla valgono le innumerevoli strategie per tenerli alla lontana o quantomeno per avere un effetto dissuasivo» spiega Stefano Zambon, presidente dell’assocazione “Bisi & Bisi” «Spaventapasseri e reti di recinzione ormai non servono più a niente. Naturalmente gli appezzamenti più colpiti sono quelli più immersi nelle vicinanze dei boschi, nei bei terrazzamenti e in alcune zone marginali particolarmente vocate a questa coltivazione».
Per alcuni coltivatori la rabbia è doppia, visto che solo qualche mese fa c’è chi aveva già perso mais, viti e olivi per colpa degli ungulati. Nulla, ormai, è al sicuro da questi animali. Continua Zambon: «Questa situazione porta ad uno sconforto generale per le continue risemine che si debbono effettuare al fine di garantire la futura produzione primaverile, ritenuta importante primizia del nostro paese. Baone continua a valorizzare, attraverso la “Festa dei Bisi” di maggio, questo importante legume. Resta il rammarico inoltre di dar per scontato che non ci sarà alcun tipo di contributo, da parte degli enti locali, per i danni subiti in questo particolare momento di crisi economica e politica. Seppure demoralizzati non perdiamo però la speranza che contraddistingue da sempre l’operato dei coltivatori e dell’intero comparto agricolo». E a proposito di cinghiali e risarcimenti, la Regione Veneto ha fatto sapere che da questa settimana è al vaglio il progetto di legge per definire i meccanismi di risarcimento per i danni alle produzioni agricole e zootecniche causati dalla presenza degli ungulati anche nelle zone in cui è vietata la caccia. A proporlo è Stefano Peraro, consigliere regionale Udc. A inizio settimana il progetto è all’esame della commissione agricoltura del consiglio veneto. La rivisitazione normativa di questo capitolo potrebbe ridare sollievo a decine di agricoltori degli Euganei, sempre più scoraggiati a continuare il proprio lavoro sui Colli.

 

Nicola Cesaro

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