..col musso e col careto al marcà se dovea ‘ndare e pì che se podea se sercava de ciapare, ma xa d’acordo iera i negossianti che de schei no i ghe ne voea dare tanti…!

Carri e carretti riempivano la piazza e il brusio delle contrattazioni tra contadini e negozianti risuonava tutt’intorno. È questa la bella immagine che ci arriva dai tempi lontani della nostra piazza intesa proprio come punto di riferimento per il mercato dei piselli per Baone, ma anche per i paesi circostanti e la bassa padovana. Perché i piselli, sin dai tempi remoti, venivano coltivati tra i lievi pendii, i tipici terrazzamenti e le bordure ben esposte al sole ed erano, per le povere famiglie dell’epoca, il primo raccolto e di conseguenza la prima fonte economica.

D’altra parte, la particolare esposizione a sud dei colli e il microclima tipicamente mediterraneo ne permettono la semina anticipata e quindi la raccolta precoce nel periodo primaverile facendo di Baone e, del suo intero territorio comunale, un’oasi produttiva per eccellenza dei pregiati piselli da consumo fresco. I verdoni, il telefono, il bianchetto, il maestro, il piccolo provenzaleecc… sono questi alcuni nomi delle produzioni di una volta, sostituiti da nuove varietà con caratteristiche produttive e qualitative migliori, i “bisi” coltivati nel nostro comune si distinguono per gusto, gradevolezza, tenerezza e delicato sapore.

In queste poche parolescaturisce il “senso” della festa dei bisi, che grazie alla forte sinergia tra le associazioni di categoria, i ristoratori locali, le aziende vitivinicole e agrituristiche, si vuole con unanime volontà dare la giusta importanza ad un prodotto che primeggia senz’altro in genuinità.

Arnaldo Brugin
Presidente Pro Loco di Baone

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